L’AIDS è causato dal virus HIV, che, una volta introdotto nel corpo umano, causa un progressivo indebolimento delle difese immunitarie, rendendo l’organismo incapace di difendersi dalle infezioni.
Il virus HIV si insedia nell’organismo umano attraverso uno dei comportamenti definiti “a rischio” e si moltiplica rapidamente diffondendosi in tutti i tessuti dell’organismo.
Il virus non si manifesta in alcun modo: non è assolutamente “visibile” dall’esterno e non provoca solitamente effetti immediati.
È possibile individuarlo solo attraverso un apposito esame del sangue, che si esegue su una frazione del sangue chiamata “siero”: il test Elisa (o gli analoghi test CLIA, ELFA, MEIA) consiste in un normale prelievo di sangue che, analizzato, diagnostica la presenza o meno dell’infezione da Hiv.
Perché in Italia la diffusione del virus è ancora così alta? L’assenza di sintomi, associata al potenziale rischio di contagio verso altri, è una delle cause principali della diffusione del virus. Una valida arma per frenare la diffusione del virus è, insieme alla prevenzione, la diagnosi precoce: se un individuo ritiene di essersi esposto ad un comportamento a rischio è tenuto ad effettuare il test al più presto.
Quanto tempo passa prima che si sviluppi la malattia conclamata (AIDS)? Il virus si insedia nell’organismo e per circa 8-10 anni, mediamente, non produce effetti evidenti: solo dopo questo lungo periodo, il virus mina in modo significativo il sistema immunitario, al punto che quest’ultimo non è più in grado di difendersi da quelle infezioni opportunistiche che, in assenza del virus, sarebbe in grado di debellare con facilità. Solo in questo momento, diagnosticata un’infezione di una certa gravità, il medico conclama la malattia e il soggetto è dichiarato malato di AIDS. In assenza di terapie, l’organismo umano è in grado di difendersi ancora per uno o due anni prima di soccombere.